16/01/17

Climax



L’apice è il nuovo inizio

Altra fiche da giocarsi il climax.  

Dove spostarlo per aumentare la tensione emotiva e la suspense sino ad arrivare al culmine?

Ovvio, alla fine.

Si doveva, per essere efficaci, alzare l’asticella della curiosità ad ogni capitolo per arrivare al culmine della piramide: la fine del libro, ma siamo sicuri che sia una fine?

Ad ogni passo l’aria sembra rarefarsi sempre più per le tante incognite ed ostacoli che s’incontrano nel cammino ma, poi, aprendo l’ultima porta arriva il sole, il lettore scopre che c’è un aliante a disposizione per librarsi liberamente in volto, perché in realtà non è “la fine” ma l’inizio di un nuovo capitolo, che Elena sta scrivendo dopo il grande cambiamento che ha affrontato e subito alla fine della malattia.

Quando iniziammo il libro tutto il progetto era delineato e ben scandito tranne un piccolo particolare: la fine, non sapevamo esattamente quale fosse la soluzione migliore e ritenni più funzionale lasciare che ci si arrivasse a scoprirlo cammin facendo.

Verso gli ultimi capitoli ebbi la folgorazione sulla via di Damasco, utilizzare l’escamotage dell’epistola, vagamente di foscoliano sapore. Una lettera a cuore aperto scritta alla figlia Julia (Alex nel romanzo) per arrivare ad una chiusura parziale del circolo, dove dalla giuntura centrale del cerchio si diparte una linea retta non finita, quella che Elena sta percorrendo ora vivendo la sua vita oltre il destino. 
La lettera è l’apice, l’arrivo, il traguardo in un porto che non  è approdo definitivo ma nuova partenza, altri lidi da esplorare ancora…


Aggiungo, solo per nota di redazione, che è il capitolo che amo di più, perché è stata una mia scelta, basata sulla fiducia e sull’ascolto totale delle parole e delle emozioni di Elena, che è di fatto anche la mia dedica alla forza ed al coraggio di Elena.

Barbara








Immagini My Flick Albums  (Barbara Saccagno)

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